lunedì 18 maggio 2009

Il mio io e quel che ne rimane


Sono solo pensieri sorti in un momento in cui il mio “io e quello che ne rimane” s’incontrano nella via che conduce alla luce soffusa della saletta in ombra, a destra di quell’angolo stondato che vorrebbe esser spigolo.

E il mio “io e quello che ne rimane” si dimena tra le ramificazioni della rosa ormai appassita che vorrebbe tornar viva.
Che ricordi, “io e quello che ne rimane” e la rosa profumavamo di verdeggianti desideri di sogni che, bramosi e vogliosi d’accaparrarsi il primo posto nella fila, spingevano le nubi lontano in modo che l’acquazzone non riuscisse a render melma ciò che era selciato.
Ed ora le elucubrazioni mentali dell’“io e quello che ne rimane” mi portano a pensare d’esser come Omero e cantar le lodi di un antico guerriero che non è altri che il mio “io confuso da quello che ne rimane”.

Lady Kaine

4 commenti:

  1. Tu, Rosa, guardati intorno e capirai, quanto viva e mai appassita Tu sei... Talvolta, la richiesta di quell’angolo stondato che vorrebbe esser spigolo è solo dettata dallo smarrimento momentaneo. E se sei ciò che sei non cercare ciò che non vuoi.
    Grazie
    Silent.Night

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  2. Ritrovare se stesse, riannodare i fili di una vita non è facile, ma quando si riesce a capirec'ho che rimane dell'Io allora tutto diventa più chiaro e la luce soffusa diventa un bellissimo raggio di sole

    Clelia

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  3. Non ho che da leggereti..complimenti

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  4. Altra vittima di un sistema creato per consumare quanto più io è possibile, per comprimere tutti gli io in un unico io globale. Un' entità povera perchè frammentata e non comunicante, facile da condurre perchè possiede un 'unica fonte di pensiero e non ha più cognizione di libertà. Sono il re delle lucertole, dai miei brandelli ricreo sempre il mio io.

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