martedì 17 marzo 2009


Jura di Elena Bertoli & Dory Capuani.

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Jura non parla di campi di concentramento né di ebrei né di olocausto. E' solo l'incipt iniziale.
E' di pura invenzione e ogni riferimento a fatti o persone è casuale.

"Chi dice che non c’è limite alla crudeltà umana, dice il vero. Chi asserisce che niente è scritto e tutto può cambiare, anch’egli dice il vero”.
Con queste parole si apre “Jura”, un romanzo che s’avventura nella vita e nei segreti di cinque protagonisti. Tutto ha inizio in una fredda mattina d'autunno, nel campo di concentramento di Dachau in piena seconda guerra mondiale.
Percorrendo il viale d'accesso del lager, Derek Meyer, uomo affascinante e dall'aspetto impeccabile, si scontra con la fredda e impersonale scritta in metallo che sovrasta l'entrata del campo: Arbeit macht frei ( il lavoro rende liberi). Queste parole lo lasciano del tutto indifferente: non si trova lì per ragioni politiche, né per magnanimità. Necessita di un nuovo ragazzo per arricchire il suo campionario di merce che vende indiscriminatamente ai rappresentanti in grado della gendarmeria tedesca. In anni come quelli, è riuscito a costruirsi una reputazione tra le file del Reich, camuffando la sua attività come una comune casa di tolleranza.
Durante la sua visita scorge in un putrido angolo Jura Werner, figlio di un prigioniero politico e unico superstite della famiglia.
Freddo e calcolatore, vede nel bellissimo adolescente una miniera d'oro.
Condotto nella dimora del possidente, il personaggio che da il titolo anche al romanzo vive una realtà di umiliazioni e sevizie, ma scoprirà anche l’amore.
Verrà in contatto con il patrigno di Derek: Franz Klein. Medico ormai in pensione, conosce la vita di Meyer e il segreto che si vela dietro la sua cattiveria. La sua presenza sottile, a volte quasi marginale, nasconde in realtà le radici di tutto quello che si snoda nella tormentata vita del figlioccio.
Conoscerà il comandante del lager: Theodod Hics che, spesso e volentieri, farà da coscienza a Derek, suo amico di sempre.
Per ultimo, ma non meno importante: Olaf Soyfer. Giovane ebreo, vive da Meyer ed è trattato come un ospite. Debole nel fisico, è però un motore portante della magione. Semplice, schietto e solare, avrà un ruolo fondamentale nella vita di Jura. Lui è il mondo incontaminato in cui vivono i puri. Non soggiace alla sua situazione, ma la combatte con la dolcezza.
Come sempre, non mancheranno i personaggi negativi e gli intrighi. La vita dei protagonisti si articolerà tra corruzione, indifferenza e speranza di poter sopravvivere.

2 commenti:

  1. Perdona il silenzio di questi giorni.
    Fatti gravi mi azzerano....lascia che io respiri di nuovo e tornerò.
    Un abbraccio
    Sergio

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  2. Come faccio ad acquistare un libro con questa crisi??? ahahah. Ciao Lady, vedo che seguiti a non scrivere. Ed io seguito a non leggere. Mi manchi... Ti mando un soffio di vento per carezzarti i capelli. Un bacio. Silent.Night Andy

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