martedì 10 febbraio 2009

Lei



Questo è un piccolo racconto che parteciperà ad un concorso letterario




Vuoi sapere che si prova quando ti manca LEI? Ora te lo racconto. Forse, vuoi metterti comodo? Fa come se fossi a casa tua. Non ti ruberò molto tempo.
Ok, cominciamo.
Immagina di essere ancora nel tuo letto, avviluppato dal tepore delle coperte. I sogni si sono susseguiti tutta notte, perché è così che LEI lavora. S’insinua in ogni parte di te e quando ti svegli non ricordi dove sei stato.
Comunque, non perdiamoci in stupide narrazioni. Non servono a nulla e ci allontanano dal fine ultimo.
Dicevo, spalanchi gli occhi e ti guardi attorno quasi spaventato. Ti chiedi perché uso la parola spaventato? Perché sai che ti aspetta. È solo il preludio prima della tempesta.
Passi le mani sulla faccia a cancellare il residuo di sonno. In testa hai solo LEI e la voglia di sentirla dentro di te.
La sensazione più strana è quella delle dita che scorrono sulla pelle. Sembra che non siano tue. La percezione è talmente accentuata che ti da fastidio sfiorarti perché… perché in realtà non ti stai sentendo, perché ti sembra di toccare carta velina, talmente sottile da spezzarsi.
Vorresti continuare a restare in quelle coltri che ti riparano dal gelo che sta penetrando nelle ossa, ma non puoi. Se aspetti ancora un po’ tutto peggiorerà.
Allora, ti alzi e la folata di freddo inesistente ti ammanta.
Non riesci a trattenere il fremito che ti percorre. Provi a ricordare dove diavolo sia. Poi, ti rendi conto che LEI non c’è.
La tensione sale alle stelle.
Devi fare in fretta. Vestirti, provare almeno a darti una parvenza umana e scappare da quella casa che sembra sempre più piccola e soffocante.
Entri in bagno e ti metti davanti allo specchio perché vuoi guardarti. Il viso non ti piace non è come quando sei con LEI. Gli occhi sono spenti, la bocca è tirata e i denti gracchiano tra loro in una reazione istintiva che non riesci a comandare.
Afferri i primi vestiti che ti capitano. Anche quelli ti danno fastidio. Anche respirare è fastidioso. LEI, LEI, LEI solo questo. Altro non importa.
Jeans, maglietta, colpo di spazzola. Devi fuggire e LEI ti rende il miglior bugiardo che esista sulla terra.

Se la mia macchina potesse volare, pensi, quando salti su e accendi partendo a tutto gas.
Solo pochi chilometri da LEI e sai già quello che accadrà. Non c’è più tempo. La salivazione aumenta in modo incontrollabile. Più inghiotti più torna su. Devi fermarti al lato della strada e vomitare.
Lo stomaco è talmente contratto che ti fa male quando rigetti. Ti ripulisci come puoi, tanto non è importante. Nulla è importante. Faresti di tutto pur di raggiungere LEI. Saresti disposto a vendere l’anima. Nessuno può sapere, né immaginare…
Non vuoi altro… solo così il tuo mondo tornerà a splendere…

5 commenti:

  1. semplicemente favolosa questa descrizione. provo a mettermi nei panni dell'uomo, chiudo gli occhi e sogno di entrare nel racconto, sento il suo calore, impazzisco al suo tatto.................
    Buona notte e buona vita
    Viviana

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  2. bella descrizione...pero'a tratti mi ricorda la mattina seguente dopo una serata al giapponese

    Oh! stesse sensazioni ^_^

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  3. A me è venuto il fiatone, come se fossi la persona che sta uscendo di fretta e furia da casa per correre dietro a...

    Mi sono completamente immedesimata, ma è il tuo modo di scrivere che porta a questo!

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  4. Noo!

    ma come?! ... pensavo di esserci riuscito!

    :-(

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  5. So cosa significa - mi sono lasciato rubare la vita - si è presa la mia donna e il mio bambino - che stupido: eravamo bambini pure noi...

    ...poi sono finite le lacrime.

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